Collegio dei Docenti

Organo con funzioni deliberative in merito all'azione educativa e didattica.

Cosa fa

Il Collegio dei docenti è disciplinato dal Dlgs 297/1994, integrato e modificato dai successivi provvedimenti di legge, in particolar modo quelli riferite all’introduzione dell’autonomia scolastica. E’ per sua natura l’organo tecnico dell’istituzione scolastica, quello che si occupa dell’impostazione didattico-formativa-educativa della scuola, in sinergia con le decisioni del Consiglio di istituto e con sguardo attento alle vocazioni ed alle esigenze culturali e socio-economiche del contesto territoriale.

Com’è composto

Esso è costituito dal dirigente scolastico, che ne è il presidente, e da tutti i docenti in servizio nell’istituzione scolastica (compresi i supplenti temporanei), quando è convocato in seduta plenaria. Si articola poi nei vari dipartimenti disciplinari, che ne rappresentano una emanazione (e che pertanto vanno ricompresi nel conteggio del monte di 40 ore massimo per lo svolgimento delle riunioni del Collegio dei docenti).

Convocazione del Collegio dei docenti

Il Collegio dei docenti viene convocato con apposita circolare del dirigente scolastico, circolare che deve esplicitare il giorno, l’ora, il luogo e il dettaglio dell’ordine del giorno affinché ciascun componente abbia modo di documentarsi preventivamente sugli argomenti che saranno dibattuti e di formarsi una propria volontà di voto o di proposta e la durata prevista. Le sedute del Collegio dei docenti devono avvenire in orario extrascolastico, in quanto non devono costituire motivo di interferenza con le normali attività didattiche delle lezioni. Se, nella tempistica prevista nella convocazione, il Collegio dei docenti non esaurisce il dibattito di tutti i punti all’ordine del giorno, il collegio stesso può decidere la continuazione della seduta o l’aggiornamento della stessa ad altra data.

E’ possibile effettuare una integrazione all’ordine del giorno già comunicato da circolare e prima della riunione prevista, purché tale integrazione venga tempestivamente comunicata da una apposita circolare, dando modo ai componenti del collegio di prepararsi sugli argomenti in questione.

Viene convocato dal dirigente scolastico per sua iniziativa o perché un terzo dei membri del collegio stesso ne ha fatto richiesta. Le convocazioni possono essere ordinarie (e pertanto puntualmente previste nel Piano Annuale delle Attività dei docenti, da deliberare all’inizio dell’anno scolastico) o straordinarie, nel caso di urgenze e imprevisti. Il preavviso di convocazione viene lasciato alla decisione di ciascuna autonomia scolastica, ma nella maggior parte delle scuole si rispetta un preavviso di cinque giorni, com’era di abitudine fare prima dell’avvento dell’autonomia in base a quanto previsto dalla CM 105/1975. Nel caso di una convocazione straordinaria, il preavviso minimo non può che essere di almeno 24 ore. Affinché una seduta sia valida deve essere presente la metà dei suoi componenti più uno (quorum costitutivo o strutturale); affinché una delibera sia validamente assunta è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi (quorum deliberativo) e , in caso di parità, prevale il voto del presidente ( il voto del presidente prevale, non vale doppio, come comunemente si usa dire!). L’astensione non deve essere computata tra i voti validamente espressi, così come i voti nulli.

Non è possibile deliberare su argomenti non previsti nell’Ordine del Giorno, a meno che il collegio all’unanimità decida in tal senso, in quanto “è legittima la deliberazione di un organo collegiale in ordine ad una materia non specificatamente indicata all’ordine del giorno, allorché risulti per certo che tutti i componenti del collegio erano preparati per discutere l’argomento e lo hanno discusso, deliberando all’unanimità” (Consiglio di Stato, decisione 14/07/1970 n.679). Non è possibile deliberare argomenti discussi all’interno della voce “Varie ed eventuali”, essendo tale voce generica al punto tale di non aver consentito ai componenti del collegio una preparazione alla discussione ed una qualche formazione di volontà di voto. Il presidente mette al voto le varie proposte. Se su un argomento esistono più di due proposte, esse vengono messe tutte al voto, se nessuna delle proposte ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, si effettuerà una nuova votazione sulle due proposte maggiormente votate in precedenza.

Organizzazione e contatti

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